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CineEurope, sempre meno giovani al cinema

Segnali preoccupanti arrivano da CineEurope riguardo al rapporto tra i giovani e il cinema. Sono sempre meno gli under 25 che frequentano le sale: se n’è parlato nel panel dedicato al rapporto tra Generazione Z e grande schermo.
Corinne Thibaut, International director cinema & leisure di Coca Cola, ha dichiarato: “Il 2015 è stato una anno fantastico per la frequenza al cinema ma dobbiamo continuamente porci il problema di come attrarre i giovani in sala, comunicando nel modo giusto. In Europa la popolazione sta invecchiando; l’età media si alza. Si tratta di un settore della popolazione molto attivo e che va anche al cinema. Ma cosa sta accadendo con i giovani? Il pubblico degli adolescenti va riducendosi. E’ una anomalia passeggera o una costante?”.

Le ultimi ricerche dicono che negli Usa il numero di pellicole viste dai giovani si è ridotto di un terzo negli ultimi anni. In Europa gli over 60 rappresentano il 24% degli ingressi mentre dal 2000 i giovani tra i 15 e i 19 anni stanno calando costantemente. In Gran Bretagna, ad esempio, nelle ultime stagioni il target 15-24 anni è passato dal 43 al 25% del totale delle presenze. Significativa anche la flessione in Norvegia, Germania e Olanda.

Jan Runge, direttore generale UNIC, ha annunciato una ricerca in corso sul pubblico giovane, a cominciare da Germania, Spagna e Gran Bretagna: “il 52% del campione contattato da questa indagine ha registrato una riduzione di pubblico dei giovani della fascia 12-15 anni, tra 2004 e 2014, ma una crescita nel 2015”. Il 65% degli associati che hanno partecipato all’indagine organizza attività ad hoc per i giovani e l’82% ritiene fondamentale studiare strategie per attrarli. Corinne Thibaut: “il settore cinematografico ha investito in tecnologia, servizi mobile e offerto sempre più opportunità ai clienti per facilitare i consumatori. È migliorato molto anche l’aspetto architettonico dei cinema per attrarre sempre più il pubblico, però possiamo prendere spunto dalle sigle di hotel internazionali che, messe in difficoltà dai b&b, hanno sviluppato offerte competitive per attrarre i giovani. Hanno dato vita a catene competitive in cui il check in avviene solo con lo smartphone e tutto viene gestito grazie a dispositivi mobile. Offrono sistemazioni molto tecnologiche ed essenziali e il personale, molto giovane, sa interagire nel modo ideale con loro”.
            


Tilman Rotberg, Head of Media and Entertainmet Germania di Gfk, ha ribadito che “in Germania abbiamo fatto uno studio tra gli adolescenti: la prima cosa che viene in mente per attrarre i teenager è la riduzione del prezzo, ma non è l’unica via da percorrere. I giovani sono disposti a spendere, ma lo fanno se percepiscono che ciò che viene loro proposto ha un valore. I ragazzi tedeschi non percepiscono i cinema come luoghi di relax e socializzazione. Una volta a casa non escono per andare al cinema, dobbiamo toglierli dal divano: i giovani non chiedono una comunicazione unidirezionale, vogliono comunicazione diretta, un dialogo personalizzato”.
(Fonte: E-Duesse)

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