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Il Cinema in sala nel 2018

I DATI DEL BOX OFFICE

  • Nel cambiamento in atto a livello internazionale della domanda e dell'offerta di Cinema, la fruizione in sala ha visto nel 2018 un arretramento quantitativo nei Big Five europei: i primi consuntivi del Boxoffice 2018 indicano una tendenza generale verso il ridimensionamento, con una fortissima accentuazione del fenomeno in Germania (-16%) e risultati più o meno omogenei tra Francia (-4%), Spagna (-2%) e Italia (-5%), con l'eccezione di UK, dove il B.O. registra sostanziale stabilità (+0,6%).
  • L’Italia, a differenza degli altri grandi mercati europei, si affida a fine anno alle elaborazioni a consuntivo della società Cinetel, che offre il servizio day by day agli operatori, e rappresenta circa il 92% del totale delle presenze e il 94% degli incassi dell’intero mercato sala registrato ufficialmente da SIAE (che rilascia i dati dopo qualche mese). Negli altri Paesi abbiamo quindi un'immediata proiezione dei dati finali di presenze e incassi, mentre in Italia, sulla base della serie storica, possiamo stimare un risultato reale a fine 2018 di circa 93 milioni di presenze e 584 milioni di euro di incasso. Il numero dei biglietti staccati vede molto vicini all’Italia, in realtà, due Paesi di dimensioni e popolazione molto diverse: Spagna (98M biglietti, 586M€) e Germania (97M biglietti, 840M€). A occhio nudo si nota come il prezzo medio sia simile nei due Paesi mediterranei (i biglietti meno costosi in Europa), mentre è molto più alto in Germania; ricordando anche che in Italia il Cinema è la più accessibile, oltre che di gran lunga la più frequentata e popolare tra tutte le forme di intrattenimento outdoor. Il successo della Spagna e la situazione critica tedesca sono basati su una variabile fondamentale per indicare la salute del mercato e il confronto col nostro Paese: i dati di consumo riferiti alla stagione estiva, molto positiva in Spagna e molto negativa in Germania nell’anno 2018.
  • La stagione estiva è stata negli ultimi anni anche la principale nota dolente del mercato italiano: nel 2019, l'industria vuole investire ed esprimere fiducia in una svolta nei consumi. Le aspettative positive per l’anno appena iniziato sono quindi fortemente radicate nella prospettiva di una positiva estate 2019, cui fortissimamente e unitariamente hanno lavorato gli operatori della filiera in confronto costruttivo con Governo e Istituzioni, con un piano di programmazione e promozione che finalmente vedrà i 5 mesi tra aprile e agosto primeggiare nell’appetibilità dell’offerta. Entro la primavera 2019 saranno resi noti anche i titoli europei, italiani e indipendenti che si affiancheranno a quelli già annunciati dagli Studios, per formare l’offerta estiva più forte che sia stata proposta nell’ultimo decennio.
  • Venendo al risultato dei film nazionali (che ad esempio in Spagna nel 2018 hanno contribuito in misura importante ai risultati complessivi), in Italia l’anno appena passato porta alcune riflessioni significative sui risultati del prodotto locale:
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    Non sembra più vera l’equazione per la quale la quota di mercato americana è stabile e la differenza la fa soprattutto il cinema nazionale. In un anno in cui anche gli USA hanno perso alcuni campioni (7 titoli Usa sopra i 10 M€ vs gli 8 del 2017, con un incasso medio di 1M€ più basso nella top 10) e 6 punti di quota di mercato, il cinema italiano si è difeso bene, raccogliendo una quota di mercato del 23%. Se lo scorso anno alcuni media hanno generalizzato le difficoltà dei prodotti italiani (suscitate anche da incertezze e ritardi per l'entrata effettiva in vigore della Legge Cinema), lasciando intendere che fosse "dimezzato" il Boxoffice complessivo, quest'anno si può sottolineare la crescita percentuale significativa delle produzioni e co-produzioni italiane (+ 23,8%)
    • Non è automatico quindi che l’assenza di supercampioni italiani nella Top10 (2 nel 2016 con Quo vado e Perfetti Sconosciuti, e 2 sopra i 10M€ nel 2017 con L’ora legale e Mister Felicità) comporti una debacle per l’anno. Fisiologicamente nei vari anni possono comparire film al di sopra della media (in Spagna nel 2018 “Campeones”) ma, in assenza, si possono apprezzare altre qualità del cinema locale che, complessivamente, offre una visione positiva e meno polarizzata: pluralità di generi (con una costante di maggior successo per la commedia) e di “colore”, minore concentrazione in un periodo dell’anno, emersione di nomi nuovi, tra opere di debuttanti e opere di elevata qualità artistica premiate anche a livello internazionale. Nella Top 100 si intravedono promesse di talento per il futuro: nel 2018 sono stati 27 i titoli italiani e in coproduzione con un incasso superiore a 1,5 M€, contro i 19 del 2017, circa un terzo in più;
    • Dopo tanti anni in cui si titolava che la salvezza del prodotto locale era da intestarsi solo a pochi, pochissimi film - o a un solo campione - emerge nel 2018 l’importanza del cinema “medio”, zoccolo duro dell’industria e di una produzione che mette sicuramente sul mercato troppi titoli in un anno, ma che attraverso la quantità esprime anche vitalità e progettualità per nulla scontate. Considerando la sofferenza delle sale a causa dell’eccessiva concentrazione della stagione cinematografica in pochi mesi e quindi la conclusione del ciclo di vita delle opere ben prima del loro naturale esaurimento, questo dato a maggior ragione fa ben sperare per un cambiamento a partire dal 2019, grazie a una più razionale e distribuita capacità di offerta lungo l’arco dei 12 mesi.
  • L’inizio dell’anno 2019 sembra essere positivo e, se non spinge a vedere tutto rosa, consente ragionevole ottimismo, nel quadro delle mutazioni attese per l’anno appena iniziato. Se il buongiorno si vede dal mattino, il +12% della prima settimana dell’anno, conclusa con l’Epifania (quest'anno caduta di domenica), e il +14,5% tra il lunedì e il mercoledì di questa settimana sui corrispondenti del 2018 sono sintomi limitati, ma importanti della conferma dell’interesse del pubblico per lo spettacolo più popolare nel periodo tradizionalmente più importante.
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