Sostenere economicamente la cultura è essenziale. Per quel che riguarda il comparto dello spettacolo dal vivo noi siamo stati molto chiari: non ci accontenteremo di fare una legge puramente di sistema se non è accompagnata da strumenti in grado di incrementare la parte economica di questo settore artistico”.
Così Rosa Maria Di Giorgi, vice presidente del Senato e relatrice della proposta di legge 2287 bis sullo spettacolo dal vivo, durante gli stati generali dello spettacolo dal vivo che si sono svolti il 6 marzo scorso presso il Teatro La Pergola di Firenze. Nel disegno di legge 2287 bis che definisce e tutela lo spettacolo dal vivo, sia per la sua valenza storica culturale che per quella sociale, “viene espressamente richiesto un importante incremento del Fondo unico per lo spettacolo (Fus) e previsti specifici crediti di imposta”, ha ricordato Di Giorgi.
“Prevediamo infatti l'applicazione di crediti d'imposta per la produzione, la gestione, la ristrutturazione e l'ammodernamento dei teatri e delle sale musica, per i giovani, per gli spettacoli sperimentali e per l'apertura di nuove sale”. Tante le altre novità che saranno introdotte dalla riforma. “Le arti saranno intese come materie che devono essere garantite ai cittadini”, ha spiegato Di Giorgi.
“Per la formazione prevediamo di affidare al Miur una percentuale del Fus, come fatto con il cinema, pari 3% da affiancare alle risorse già previste dalla Buona Scuola - ha aggiunto Di Giorgi - Verrà, inoltre, costituito il Consiglio superiore per lo Spettacolo dal Vivo che lavorerà accanto al Ministro e che deciderà le strategie e le politiche da attuare”. “Regolamenteremo poi la questione del rapporto di lavoro discontinuo, riconoscendo la tutela dei diritti e un ammodernamento dei contratti collettivi. Contiamo di arrivare prima della sosta estiva all'approvazione della legge 2287 bis dello Spettacolo dal Vivo sia alla Senato che al Camera”, ha concluso Di Giorgi.
(Fonte: AdnKronos)
