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Assomusica presenta i dati sulla musica dal vivo in Italia

Nella settimana della Milano Music Week - che ASSOMUSICA promuove insieme al Comune di Milano, SIAE, FIMI e NUOVOIMAIE - l’Associazione di Organizzatori e Produttori Italiani di Spettacoli Musicali dal Vivo ha diffuso i dati sullo "stato di salute" dei concerti e degli spettacoli in Italia, elaborati grazie all'indagine "TOP 20 LIVE MUSIC MARKETS" realizzata da "International Ticketing Yearbook 2017", l'autorevole guida annuale sul business nella musica live. 
L'Italia è al sesto posto al mondo, tra i più grandi mercati per la musica dal vivo - con ricavi nel 2017 quantificati in circa 721 milioni di dollari americani, con una previsione di crescita per il 2021 di circa 832 milioni di dollari Usa - preceduta, in ordine, da Usa, Germania, Inghilterra, Giappone e Francia. E' la musica pop-rock a primeggiare, come sempre: nel 2016 ha prodotto 347,9 milioni di euro in vendite di biglietti e altri ricavi, sebbene il pubblico sia diminuito dell'1,35% (rispetto all'anno precedente) e la spesa del biglietto dell'1,68%. I biglietti cartacei continuano ad essere i preferiti dal pubblico dei concerti, che li acquista prevalentemente tramite bar, edicole e banche - anche se la rete fisica è ora più diversificata e il "print-at-home", mobile e "e-ticket", sta crescendo rapidamente. La prenotazione è aumentata, con oltre il 50% del totale dei biglietti emessi in Italia venduti attraverso le reti di prevendita. I live italiani e internazionali attraggono, in egual misura, il pubblico mentre i DJ-set hanno accresciuto la propria popolarità negli ultimi anni. Il modello di tour differisce secondo il tipo di artista: i più grandi artisti italiani realizzano più di 50 date in un anno, gli artisti internazionali generalmente vendono di più ma suonano meno - a volte solo una volta nel nostro Paese.

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