Logo

Cinema in difficoltà, quali le ragioni?

Il mercato cinematografico sta registrando un -15% rispetto allo scorso anno. Un dato negativo partendo dal quale l'Ansa ha sentito tre operatori: Andrea Occhipinti, a capo di Lucky Red e presidente dei distributori Anica, l'esercente Lionello Cerri (circuito Anteospaziocinema) e l'amministratore delegato di Rai Cinema Paolo Del Brocco.

Occhipinti indica il prodotto, ossia i film, come il principale motivo della crisi. ''L'offerta fa la differenza. Blade Runner 2049 non ha funzionato come ci si aspettava. In Italia come nel resto del mondo. L'horror IT che esce il 19 ottobre cambierà tutto, poi Star Wars, Thor, Justice League, Borg McEnroe, Assassinio sull'Orient Express, The Place il nuovo Genovese sono titoli che non deluderanno ma aiuteranno come film traino ed è di questo che abbiamo bisogno. Il prodotto fa la differenza, nel 2016 c'era Zalone a fare quella differenza che oggi assegna il meno 15% al 2017". La riforma dell'audiovisivo, a breve a regime con i decreti attuativi, aiuterà, ne è convinto Occhipinti, moltissimo, anche a migliorare la situazione sale in termini di comfort e di dislocazione oggi assolutamente a macchia di leopardo. La sala come un salotto, multifunzionale, centro di aggregazione di pubblici diversi: "Quando è così, come al Palazzo del cinema Anteo a Milano, dove abbiamo sale con ristoranti, divani e con l'on demand, è sempre piena - spiega Lionello Cerri - e questo significa che non è la sala il nostro problema. Piuttosto l'imputato principale è il prodotto, la crisi di un certo tipo di film, la commedia media stereotipata per intenderci".

Tutti, incluso Paolo Del Brocco, nell'analisi del fenomeno sono concordi su una cosa: il gap pericoloso e al momento non colmabile con le giovani generazioni. "Abbiamo perso i giovani, quelli tra i 14 e i 18 anni che ormai non vanno più in sala", spiega l'amministratore delegato di Rai Cinema Del Brocco. "Sono quei ragazzi bombardati di audiovisivo, che non fanno differenze tra cinema e serie tv e documentari, che ne consumano tantissimo ma non nei luoghi deputati bensì sulle nuove piattaforme. Riportare loro a trascorrere tempo nella sala, possibilmente bella e confortevole, far capire che è bello vedere i film su quegli schermi grandi, insieme a persone diverse è la sfida dei prossimi anni".

(Fonte: eduesse.it)

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra.