Come testimonia la corposa galleria di immagini sul sito www.giornatedicinema.com, la 47^ edizione delle Giornate Professionali di Cinema Next Generation è stata ricchissima di contenuti, di presenze, di ospiti: 1.700 accreditati e oltre 5.000 spettatori nelle proiezioni aperte alla città e alle scuole. Senza precedenti la copertura mediatica, sia stampa che social.
Interventi molto seguiti quelli di Richard Patry e Marc-Olivier Sebbag, Presidente e Segretario generale della Federazione Nazionale dei Cinema Francesi, ai convegni e panel del bilaterale Italia-Francia, confronto a più voci sotto i profili normativo-istituzionale e di mercato.
2.700 i cinema d’Oltralpe, 1.500 quelli italiani; il numero di film distribuiti è simile. Le 1000 monosale francesi producono il 9% degli ingressi, i 250 multiplex oltre il 50%. Cinema USA e francese hanno generato entrambi, nel 2023, 70 milioni di spettatori.
Strategica la disponibilità in Francia di calendari coordinati delle uscite (Entr’acte, Terminus), che consentono di evitare sovrapposizioni tra film con lo stesso target di pubblico, grazie agli strumenti di profilazione: CineForecast si basa sui dati storici e stima frequentazione e tipologia del pubblico nelle diverse opzioni di data.
La densità del parco sale fa sì che nessun francese abiti a più di 20 minuti di distanza da un cinema. Ci sono anche sale itineranti per i centri più remoti: malgrado crisi e pandemia, i francesi non vogliono sacrificare l’esperienza della sala (“la sala resta il luogo del primo bacio”).
Per gli under 14, una decina d’anni fa, per bilanciare il ripristino dell’IVA al 5,5% è nata la tariffa a 4€: l’impegno era per un anno ma visti i risultati si prosegue, pur con lievi ritocchi di età e di prezzo. Le attività di educazione all’immagine coinvolgono 2 milioni di spettatori con interventi di diversa natura.
Nel convegno che lunedì ha dato il via alle Giornate, Xavier Albert di Universal ha evidenziato similarità e divergenze tra Francia e Italia: l’indice di frequentazione è rispettivamente 2,7 e 1; le taglie differenti incidono su fatturato e teniture. I principali circuiti francesi rappresentano il 56% del mercato, con i circuiti indipendenti il 75%, in Italia rispettivamente 48 e 53%; 118 le sale Premium Large Format in Francia, 15 in Italia. La frammentarietà dell’esercizio comporta in Italia la presenza degli agenti regionali, assenti oltreconfine. L’11% del pubblico italiano è over 60 (e può tornare a crescere), il 21% di quello francese. I giovani 3-24 anni sono il 42% del pubblico italiano, il 34% di quello francese. Modelli vincenti francesi: un’articolata normativa che pone al centro la sala, il ruolo del CNC, la Mediatrice del Cinema, la cronologia dei media. Punti forti da noi la campagna Cinema Revolution e gli AnecLAB, che avvicinano distribuzione ed esercizio in chiave di rilancio. Patry ha ricordato la TSA del 10,72% su ogni biglietto, che alimanta il fondo CNC per circa 140 M€ annui, assieme alle tasse su tv e piattaforme: si finanzia così il cinema con aiuti sia automatici (le sale recuperano dal 30 all'8o% per i lavori di ammodernamento, in media il 50% con possibilità di anticipi) che selettivi (perlePMI,dal10al15%delcosto). Nel 2023 stanziati 19M€ peri1200 cinemad’essai. Le sale non hanno tax credit.
(Fonte: Cinenotes)